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comunicato stampa

Ferrovia Fano-Urbino, Seri favorevole alla mobilità sostenibile: 'Non facciamoci sfuggire questa occasione'

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 Massimo Seri

Da sindaco della città, farò di Fano motore trainante della Vallata del Metauro anche sul tema della mobilità sostenibile. In questi anni molto si è discusso sulla valorizzazione dell’ex tratta ferroviaria Fano-Urbino attraverso la realizzazione di una pista ciclabile o ripristino della tratta stessa. Entrambe le posizioni meritano rispetto in quanto esprimono forti elementi positivi per il territorio.

Ricordando che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con dm n° 430 del 15/12/2011, ha dismesso definitivamente dall’esercizio ferroviario la linea Fano-Urbino, sospesa dal 1986, ponendo fine alla questione sul suo riutilizzo all’esercizio ferroviario, da allora il tratto e rimasto inutilizzato con un inevitabile difficoltà a mantenere in ordine il sedime e le parti circostanti. In questa situazione di inutilizzo è immaginabile che RFI, proprietaria del terreno, possa alienare l’intera tratta ai confinanti rendendo impossibile in futuro realizzare sia la pista ciclabile sia la ferrovia. Pertanto diventa fondamentale che il bene venga acquisito da amministrazioni pubbliche per poi fare la pista ciclabile.

La tratta, 50 km, ha un valore commerciale non inferiore a 2.0ml di euro che una singola amministrazione, in momenti difficili come quelli che stiamo attraversando, non è in grado di reperire da sola. Diventa di primaria importanza che i comuni interessati, assieme provincia e regione, riprendano una trattativa, prima che sia troppo tardi, con RFT per l’acquisizione dell’intera tratta. Tornando all’utilizzo della tratta, va chiarito che sugli attuali binari non potrà più passare nessun treno e che per ripristinare la percorribilità ferroviaria è stimato un costo di almeno 100 milioni di Euro.

Personalmente ritengo si debba procedere con la progettazione di una pista ciclabile per diverse ragioni a cominciare dal fatto che i territori attraversati sono molto interessanti dal punto di vista turistico, storico ed ambientale. Infatti importanti emergenze, come l’area archeologica di Fossombrone, la riserva naturale della Gola del Furlo, l’intera tratta della consolare Flaminia del II° sec. D.c., potrebbero essere collegate dalla pista ciclabile che offre al turista ed ai cittadini dei nostri territori, panorami ed una facilità di percorrenza inimitabili.

Tale realizzazione collegata con la ciclabile Fano-Pesaro e la Pesaro Urbino, in parte già realizzata e in parte prevista dal PTC, potrebbe essere un circuito dalle grandi potenzialità attrattive, nonché una infrastruttura di trasporto “dolce” in prossimità dei centri urbani. Significherebbe mettere in sicurezza percorsi ciclabili per i ciclisti offrendo loro un’alternativa a vie trafficate e pericolose come la Flaminia. Consentirebbe di recuperare aree a fianco della ex ferrovia al fine di creare aree collettive (parchi, giardini, infrastrutture) nonché una generale sistemazione del territorio ora piuttosto degradato ed in abbandono, con importanti ricadute occupazionali (ricezione e servizi) sul nostro territorio. Si potrebbero aggiungere altri elementi, comunque andrebbe a migliorare la qualità della vita.

Pensando alla nostra città, all’importanza di avere una rete di vere piste ciclabile che vada da Marotta a Pesaro, dal centro verso la Flaminia e Fenile mi attiverò affinché Fano chieda alla Regione Marche, al suo presidente di tenere conto nella prossima programmazione 2014/2020, delle tematiche relative alla mobilità sostenibile, mettendo in campo quelle idee e rapporti che l’attuale amministrazione non ha saputo valorizzare in questi anni di gestione della città. Non facciamoci sfuggire questa ulteriore occasione.



Massimo Seri

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-11-2013 alle 14:51 sul giornale del 11 novembre 2013 - 3738 letture