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Fusione Aset, Mattioli (La Tua Fano): 'I sindaci dei Comuni soci possono ancora ripensarci'

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Nonostante finalmente il centrosinistra sia uscito allo scoperto sul progetto di fusione delle due Aset, rendendo pubblico l’ordine di partito che dal PD è arrivato ai propri Sindaci di non firmare il via libera alla fusione delle due Aset per bloccarla e rinviarla a dopo le elezioni, vogliamo comunque stimolare una riflessione di quei Sindaci affinché facciano il bene della collettività e del territorio che amministrano piuttosto che dei dirigenti del proprio partito politico.

Oggi il PD e il centrosinistra hanno un altro progetto in mente, sul quale hanno stretto un vero e proprio patto di ferro elettorale in caso di vittoria: sciogliere Aset spa all’interno di Marche Multiservizi! Da 10 anni ci stanno lavorando, e se ancora non ci sono riusciti è per la fortissima volontà delle due Amministrazioni Aguzzi di mantenere in mano totalmente pubblica Aset spa senza cedere alle lusinghe del denaro e dei poteri forti: per noi Aset spa è un vero e proprio gioiello di famiglia e non lo venderemo, né tantomeno svenderemo, mai! Si tratta di un’azienda seria, che dà lavoro a tanti cittadini, che fornisce servizi puntuali, precisi e di buon livello proprio perché appartiene ai Comuni soci che fanno valere il proprio controllo: se venisse inglobata in Marche Multiservizi perderemmo il contatto con il territorio e anche gli utili che, invece di ricadere sulla collettività, sarebbero dirottati a Bologna in casa Hera. Non è un caso che il candidato più indiziato per compiere questa operazione sia Massimo Seri: lui, Assessore Provinciale, in contatto continuo con i vertici del PD, è la lunga mano di Ucchielli sulla città di Fano. Guarda caso, proprio lui ha aggregato un altro Assessore Provinciale come Rossi e il nostro ex Severi, che aveva già tentato tale manovra dall’interno ma senza successo.

Dietro questo modo di fare, dietro questi accordi sottobanco ci sono le solite dinamiche di potere tipiche del vecchio modo di fare politica, lontano anni luce dai problemi concreti della gente: le dinamiche della spartizione delle poltrone e dei giochi di potere. Noi non ci presteremo a questo gioco sulla pelle (e sulle tasche) dei cittadini, noi dimostreremo numeri alla mano che una nuova azienda unica legata ancor di più a Fano e agli altri Comuni soci sarà più snella, più produttiva, più redditizia per il territorio e più sicura per chi ci lavora: solo questo ci interessa, i valzer delle poltrone li lasciamo ad altri. E i Comuni soci stiano tranquilli: saremo disponibili a rivedere anche la distribuzione delle quote per dare loro maggior rappresentatività e remunerazione. Per questo li invitiamo ancora una volta a ripensare le loro scelte e firmare entro fine mese il via libera alla procedura semplificata che, oltre a tempi più rapidi, permetterà di risparmiare i circa 500 mila euro che altrimenti dovranno essere pagati al CTU del Tribunale a spese della collettività.



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-11-2013 alle 16:31 sul giornale del 27 novembre 2013 - 1064 letture