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comunicato stampa

Chiaravalle: on. Carrescia, on. Lodolini e sen. Amati a difesa dell'ospedale

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da on. Piergiorgio Carrescia, on. Emanuele Lodolini e sen. Silvana Amati


Ospedale di Chiaravalle

Le preoccupazioni che in questi giorni sono state sollevate dagli amministratori locali, dalle Organizzazioni sindacali e dai Comitati dei lavoratori e dei cittadini sull’avvio della riconversione dell’Ospedale di Chiaravalle non possono passare inosservate ed essere inascoltate.

Già mesi fa avevamo invitato la Regione Marche e l’ASUR ad una maggiore attenzione alle esigenze rappresentate dai territori e rinnoviamo tale richiesta.

E’ notizia recente che è stato avviato il primo steep per la riconversione delle strutture ospedaliere marchigiane il che, per Chiaravalle vorrà dire, entro l’anno, il passaggio da attività di Chirurgia generale a Day Surgery; è prevista poi una seconda fase nel 2014 che porterà alla sola attività ambulatoriale (Lpa, Pl tecnici comprensivo di infusioni di ferro, farmaci H che necessitano ambiente protetto, trasfusioni, chemioterapie ecc.) e Day Surgery.

La struttura si trasformerà nel tempo quindi da Ospedale a Casa della Salute ad alta complessità e infine, con la perdita della Medicina e dei posti per acuzie, in semplice Casa della Salute.

Fermo restando il primo steep, sarebbe utile un ripensamento sulla soppressione della lungodegenza che è un nodo centrale del servizio ai cittadini in quanto eliminata quella di Chiaravalle le più prossime saranno quelle di Loreto e Cingoli o strutture private.

Stesso discorso per il punto di primo intervento che funge da centro di decongestione dei Pronto Soccorso di Jesi, Ancona, e Senigallia che già lavorano con sacrificio ed egregiamente ma in notevole stato di necessità e che si troveranno a dover riassorbire anche la richiesta degli interventi ora garantita dalla struttura di Chiaravalle.

Auspichiamo perciò che questi primi mesi di riorganizzazione siano utilizzati dalla Regione e dall’ASUR per riaprire un tavolo di concertazione e di condivisione con gli Enti Locali per verificare meglio sia l’impatto sociale ed economico dell’operazione avviata sia la possibilità di mantenere la struttura di Chiaravalle almeno come Casa della Salute “ad alta complessità” con un incremento dei posti per acuti e di ricovero per il conseguente alleggerimento della lungodegenza dell’Ospedale regionale di Torrette.



Ospedale di Chiaravalle

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-11-2013 alle 18:09 sul giornale del 05 novembre 2013 - 1098 letture