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comunicato stampa

Movimento 5 Stelle: 'Sanità al laser', presentata interrogazione in consiglio comunale

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Tagli alla sanità

Il MoVimento 5 Stelle di Jesi ha presentato per il prossimo Consiglio Comunale del 29 ottobre una interrogazione per conoscere quali saranno le ripercussioni per l’Ospedale di Jesi delle recenti delibere di Giunta Regionale con le quali si sono approvate le tanto decantate Reti Cliniche e per chiedere aggiornamenti sulla ultimazione e messa a pieno regime dell’Ospedale Carlo Urbani.

Con la DGR 1345 del 30 settembre 2013, la Giunta Regionale ha deliberato l’ultimo passo della “riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale attraverso il riordino delle reti cliniche”.

L’obiettivo – racconta in modo ‘assai convincente’ il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – è garantire una crescita del Servizio Sanitario qualificata, equilibrata ed armonica senza diseguaglianze, che offra garanzie ad ogni territorio della regione”...... "La riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Marche è stata predisposta, quindi, senza applicare la logica dei tagli lineari, ma tenendo in considerazione la funzione strategica che le singole strutture Sanitarie di Rete svolgono nel territorio."

Presidente Spacca, i tagli sono tagli; a chi sta male, poco importa se sono orizzontali, verticali e trasversali. I vostri tagli sono al laser e nascondono la pretesa di un’operazione indolore, senza cicatrici o segni e, per giunta, miracolosamente migliorativa del sistema sanitario pubblico. Parlare di “crescita qualificata e armonica” suona come un insulto all’intelligenza e alla capacità di discernere di cui i cittadini oggi sono sempre più dotati.

Il “Riordino” che ci viene raccontato sui giornali, infatti, passa attraverso chiusure, accorpamenti e spostamenti di reparti. Chirurgia generale: meno 6 reparti; medicina generale: meno 9 reparti;punti nascita: meno 8; neurologia: meno 2; oncologia: meno 5; nefrologia e dialisi: meno 7; otorino: meno 3; oculistica: meno 4; psichiatria: meno 7; laboratori analisi: meno 8. Le Strutture Operative Complesse (gli ospedali), da 22 passano a 13. Occorre continuare? Presidente Spacca, Direttore Ciccarelli, quando spiegherete ai cittadini marchigiani -visto che ancora non lo avete fatto e che per di più non avete ascoltato nessuno, procedendo da soli con la vostra idea di “riordino” - che da ora in avanti dovranno diventare pendolari della sanità, pellegrini in cerca di questa o quella prestazione sanitaria? Quando spiegherete (solo per fare un esempio) alle mamme in attesa che dovranno andare a partorire in un’altra città? Altro che “crescita “qualificata, equilibrata e armonica” e “senza diseguaglianze”!!!

La sanità marchigiana non era in cima a tutte le classifiche del Regno? Bella e “virtuosa”. Perché allora metterla sotto sopra? Immaginiamo che la risposta rifugio, messi alle strette, sia nella crisi in cui siamo sprofondati, nei vincoli di bilancio e nei definanziamenti nazionali. Se fosse davvero solo questa la motivazione profonda della “razionalizzazione”, perché raccontarci allora un’altra storia? Forse la sanità marchigiana non era poi la creatura eccellente e virtuosa che il suo stesso creatore ha voluto raccontarci in tutti questi anni.

Gli unici tagli che il M5S comprende e concepisce sono quelli agli sprechi. Siamo più che convinti che di sprechi ce ne erano e ce ne sono ancora molti nel “mondo a parte” della sanità. Siamo altresì convinti che sanità e diritto costituzionale alla salute non sempre siano andati a braccetto, neppure nella nostra tanto virtuosa regione. Troppo spesso, infatti, ci sembra che sanità abbia fatto e continui a fare rima con sprechi, clientelismi, affari e poteri occulti. Dubitiamo che i tagli decisi dalla politica regionale contribuiscano ad alleviare la sofferenza di chi sta male.
Chiudere reparti, ospedali, tagliare le professionalità all’interno dei reparti, depotenziare la sanità pubblica in questo modo, comporta solo una conseguenza logica: spingere sempre di più i pazienti “clienti” direttamente nelle mani della sanità privata. I pazienti che se lo potranno permettere, naturalmente. Dai numeri riportati sopra e dai disagi crescenti anche nel nostro territorio della Vallesina (basti pensare ai tempi di attesa inauditi per un semplice esame specialistico) il vero scopo della vostra “Riforma” appare questo.

Intendiamo capire come le assurde scelte fatte a livello regionale saranno calate sui territori ed, in particolare, sulla nostra comunità, vigilando sulla realizzazione della per niente condivisibile idea di Servizio sanitario pubblico che trapela dalle scelte operate negli ultimi anni.

Vigileremo soprattutto sulla corrispondenza del progettato“riordino” al Dpcm 29/11/2001, decreto in cui si fissano le attività, le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.

Fin tanto che i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) stabiliti con la norma sopra citata rimarranno alla base del nostro sistema sanitario, nessuno potrà essere escluso dalle cure perché troppo anziano o bisognoso di prestazioni troppo costose.

Il Movimento esige il rispetto della legge e dell’art. 32 della Costituzione e del Diritto alla Salute, che certa malapolitica ha trasformato sempre più in privilegio per pochi.





Tagli alla sanità

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-10-2013 alle 17:02 sul giornale del 28 ottobre 2013 - 1032 letture