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comunicato stampa

Montemarciano: Becci, 'L'amministrazione sperpera il denaro pubblico'

3' di lettura
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da Bernardo Becci
consigliere comunale
Democratici per Montemarciano Lista-Becci


Bernando Becci

La giornata di oggi, sabato 12 ottobre, ha rappresentato, una data importante per la riscoperta della storia cittadina grazie all'intitolazione della Sala del Consiglio a Luigia Mandolini Matteucci, illustre concittadina vissuta a cavallo tra il 19esimo e il 20esimo secolo, maestra ma soprattutto prima, insieme ad altre nove donne, a essere inserita nelle liste degli aventi diritto al voto in Italia.

Lo sguardo, durante la cerimonia, non è potuto non andare all'edificio a fianco all'aula consiliare. Il Municipio, dove sono ospitati gli uffici, nasconde sotto gli stemmi dell'Istituzione uno sperpero di denaro pubblico. Il Comune per quell'immobile paga infatti, all'Inail proprietario, un canone d’affitto di oltre 50mila euro l'anno. Il contratto è stato stipulato nel 2000 e rinnovato lo scorso gennaio. Non parliamo di noccioline.

Nei primi 12 anni di locazione (6 + 6) si sono spesi 360mila euro. Soldi dei contribuenti. Con il nuovo contratto di locazione (aumentato, per altro) continueremo a spendere e sperperare risorse pubbliche. Fino al 2025 per una spesa totale di quasi 1 milione di euro Volendo considerare solo i primi 6 anni senza avere nulla in cambio. Non mi sembra un grande affare per la cittadinanza. Non ci stupiamo più di niente. Questa Amministrazione ha dimostrato in più di un'occasione di non saper utilizzare i soldi dei cittadini, di spendere tanto e male. Cosa ci si sarebbe potuto fare con questi soldi. Così, su due piedi, visti le ultime giuste istanze dei cittadini, mi viene in mente l'illuminazione pubblica.

Sono 5 anni che i residenti si lamentano perché ci sono intere porzioni di quartieri che restano al buio. Il sindaco Serrani ha ammesso che gli impianti andrebbero cambiati "ogni 10/15 anni" ma che "ci si dimentica sempre che le risorse non ci sono". Dai banchi dell'opposizione abbiamo proposto anche un'altra soluzione: dal 2009 diciamo che sarebbe bastato tagliare due assessori dalla Giunta (da 6 a 4) per risparmiare qualcosa come 150mila euro in una legislatura. Naturalmente i "nostri" amministratori, anziché preferire il bene dei cittadini, hanno guardato esclusivamente agli equilibri politici interni alla maggioranza. Il solito gioco per accontentare i partiti della coalizione a suon di poltrone.

Chi ci rimette, alla fine, è sempre il cittadino. In conclusione. Ben venga la riscoperta della figura di Luigia Mandolini. Ci mancherebbe. Ma al di là dei lustrini e dei tagli di nastro, vorremmo che si badasse anche alla sostanza, e si iniziasse a dare risposte vere ai cittadini. Una concretezza che manca da anni che crea quel distacco, per mancanza di fiducia, tra elettori ed eletti. In campo nazionale come nel nostro piccolo locale. E chissà se la maestra Mandolini, in una situazione come la nostra, avrebbe combattuto con tanta tenacia per andare a votare una simile classe dirigente.



Bernando Becci

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-10-2013 alle 17:29 sul giornale del 14 ottobre 2013 - 2901 letture