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Vivere Senzaetà: attacchi cardiaci, defibrillatori anche nei condomini

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Il 70% degli arresti cardiaci avviene in casa. Nasce da questa casistica del Suem 118 la proposta dell'Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) di dotare di defibrillatori i condomini. Dopo i centri sportivi, i centri commerciali, i luoghi pubblici di grande affluenza, ora il defibrillatore potrebbe quindi trovare spazio anche tra le pareti domestiche in modo da garantire un soccorso tempestivo 'salva vita'.

La proposta, lanciata a livello nazionale durante il convegno ''Una gestione più razionale e sociale del Condominio'', prevede l'apparecchio 'salva cuore' in prima istanza in agglomerati con un'alta densità abitativa, e in seguito anche in edifici con un numero basso di unità.

Nel progetto ANACI, il Defibrillatore Semiautomatico verrà utilizzato da un 'soccorritore laico', cioè un qualsiasi inquilino o meglio più di uno, per avere quindi la possibilità di una maggiore copertura.

Il defibrillatore semiautomatico è un’apparecchiatura grande come un I-Pad, economicamente accessibile, facile da usare perché funziona in automatico, e che attraverso l’erogazione adeguata di corrente elettrica, può 'riattivare' il cuore. Intervenendo entro i primi entro 3 minuti dall'arresto cardiaco si riescono a limitare i danni al cervello e menomazioni anche gravi.

Oltre i 10 minuti dall'arresto cardio-circolatorio non c'e' più niente da fare. Nei luoghi dove ci sono volontari extraospedalieri che conoscono le manovre salvavita si arriva al 35% di vite salvate.

Nella scorsa uscita: La tiroide da oggi si cura con lo iodio



Questo è un articolo pubblicato il 07-08-2013 alle 18:16 sul giornale del 08 agosto 2013 - 860 letture