contatore accessi

x

SEI IN > VIVERE SENIGALLIA > POLITICA
articolo

Bilancio 2013: l'Imu salva il sociale e le imprese. Ecco le novità

4' di lettura
3114

paci e mangialardi

Aumento dell'Imu sì ma come unica alternativa possibile al mantenimento dei servizi essenziali e alla salvaguardia del sociale. Il sindaco Maurizio Mangialardi e l'assessore al bilancio Francesca Paci hanno presentato nel dettaglio il documento economico che approderà in Consiglio comunale nella seduta del 18 luglio per l'approvazione.

Anche se il Governo ha posticipato al 30 settembre il termine ultimo per la chiusura dei bilanci di previsione, per Senigallia “non è più possibile procedere ulteriormente con un bilancio provvisorio”. “Seppure nel caos e nella più totale incertezza normativa -ha detto il sindaco Maurizio Mangialardi- dobbiamo approvare il bilancio 2013 garantendo così quelle scelte frutto del lavoro condiviso e di ottimizzazione delle risorse a disposizione di ogni singolo assessorato”. Il bilancio 2013 conferma l'aumento dell'Imu sulla prima casa dal 4 al 6 per mille ma salvaguardia le spese per il sociale e i servizi alla persona. Viene dunque confermato il Fondo di Solidarietà con la novità dell'introduzione di un fondo per le imprese.

L'aumento dell'Imu è una scelta politica per altro ora seguita da un numero sempre maggiore di comuni -commenta Mangialardi- e allo Stato spetta il compito di restituire l'imposta o cancellandola o provvedendo con le detrazioni. L'Imu però non è l'unica incognita di questo bilancio. Navighiamo a vista a causa delle non-scelte del Governo. In tutto questo difficile e assurdo contesto abbiamo scelto di impostare il bilancio su due filoni: la salvaguardia dei servizi alla persona e del turismo. In questo contesto si collocano allora il mantenimento della tassa di soggiorno, che garantisce alla spiaggia di velluto la rilevanza nazionale e internazionale, il fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà e la creazione di un fondo per le imprese da 100 mila euro che gestiremo in accordo con sindacati e categorie”.

Priorità che vanno però a scapito di altre voci di bilancio. Prima fra tutti la spesa per gli investimenti che viene azzerata. Le manutenzioni straordinarie hanno uno stanziamento pari a zero euro, fatta eccezione per i lavori a palazzetto Baviera e alla scuola Pascoli, finanziati con contributi sovracomunali. Allo stesso modo le manutenzioni ordinarie (come la sistemazione delle strade, il verde urbano, ecc..) subisce un taglio del 40%. L'unica spesa obbligata è quella per la realizzazione di nuovi loculi al cimitero delle Grazie subito, per un importo di 950 mila euro, e nel 2014 per quello di Montignano. Ulteriori opere pubbliche saranno possibili solo dagli oneri di urbanizzazione, come quelli derivanti dalla sistemazione degli Orti del Vescovo che renderanno possibile la riqualificazione di piazza Garibaldi e viale Cavallotti. Per far fronte al buco di 6 milioni di euro, prodotto dal taglio dei finaziamenti e dal patto di stabilità, il Comune ha scelto di agire su tre leve: alienazioni di beni immobili, aumento dell'Imu e tagli alla spesa corrente.

“Per reperire 2,5 milioni di euro le opzioni erano solo due: o aumentare l'Imu sulla prima casa o aumentare l'addizionale Irpef -spiega l'assessore Francesca Paci- la seconda ipotesi è stata scartata perchè è una tassa che colpisce i soliti noti, ossia i redditi da lavoro dipendente e i pensionati. L'aumento dell'Imu ad ogni modo non è definitivo perchè ci impegnamo a dare battaglia, anche tramite il nostro sindaco neo eletto presidente dell'Anci, affinchè il Governo provveda ad una rimodulazione che consenta di esentare l'80% degli utenti”.

Sul fronte delle alienazioni, il Comune ha redatto un piano che prevede la vendita di beni immobili come negozi situati sotto i Portici Ercolani, locali utilizzati per studi medici e aree intercluse, che dovrebbero fruttare almeno due milioni di euro. La restante copertura del “buco” è affidata ai tagli operati a quasi tutte le voci di bilancio per una riduzione della spesa corrente di un milione e 600 mila euro. “Abbiamo realizzato tutte le economie possibili -prosegue la Paci- in quest'ottica siamo comunque riusciti a preservare il sociale dove alcune voci addirittura aumentano per circa 350 mila euro. Questo è stato possibile grazie alla rivisitazione di alcuni servizi all'interno di un tavolo tecnico con i sindacati, le cooperative sociali e i familiari dei pazienti. Siamo così riusciti a riorganizzare i servizi senza perdere la qualità. Proprio come nel caso delle mense scolastiche dove l'accorpamento di due centri cottura ha prodotto un risparmio di 100 mila euro”.





paci e mangialardi

Questo è un articolo pubblicato il 02-07-2013 alle 22:50 sul giornale del 03 luglio 2013 - 3114 letture