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Crispiani invita esperti del settore a riflettere sul porto: tra crisi cantieristica, emergenza profughi e caos

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Stefano Crispiani

Crisi cantieristica, emergenza profughi dai diritti negati e caos strutturale e viario. Che il Porto di Ancona sia un 'grande malato' bisognoso di cure e attenzioni? La parola agli esperti su invito del candidato sindaco di Ancona Bene Comune, Stefano Crispiani, venerdì pomeriggio nella sala Anpi ad Ancona per un incontro dal titolo 'La città in porto'.

Porto e crisi del porto ad intervenire in merito Giuseppe Ciarrocchi, FIOM marche che parte dalla vicenda Fincantieri per fare una carrellata delle ormai poche realtà catieristiche ad Ancona. "La crisi é tale dagli ultimi due anni che a giugno il cantiere sarà definitivamente vuoto. Non più mega yacht in costruzione. Ora c'è' il gruppo Ferretti salvato dai cinesi. Molta liquidità cinese, ma pochi risvolti economici locali. E poi il cantiere in mano ai russi, l'Isa group". Un segno che, stando a Ciarrocchi, é ora di cominciare ad interrogarsi si sulla crisi cantieristica navale ad Ancona. Una crisi che lui definisce "produttiva" ed "occupazionale". Una situazione insostenibile ormai ad Ancona: "Il problema degli appalti - ha continuato Ciarrocchi - é un problema di dignità e diritti: si ad un protocollo di dignità, diamo una risposta al vuoto della politica cittadina e al silenzio del porto. Poiché i simpatizzanti grillini sono cresciuti nell'atmosfera di una mancanza di risposte della politica"


Sulla questione degli immigrati interviene Valentina Giuliodori, Ambasciata dei Diritti che denuncia il "Silenzio dell'amministrazione e del consiglio comunale scorso". Alla base l'ingiustizia al porto, secondo la Giuliodori, vi sarebbe l'impossibilità di chi arriva ad Ancona di chiedere asilo anche per l'impossibilità di esprimersi. E poi un ulteriore ostacolo: "la struttura e fatta non per accogliere le persone - ha dichiarato la Giuliodori - ma monitorare gli accessi". Una struttura di accoglienza, che sempre secondo lei, non funziona e di cui la città rimane ancora all'osuro. "Solo l'anno scorso circa 500 persone sono state rimandate in Grecia - afferma la Giuliodori - il primo paese di transito". Ed intanto per adulti e minori si parlerebbe di diritti negati e, stando all'Ambasciata dei Diritti, continuano anche i casi di decesso di questi profughi, che spesso cercano di fuggire dalla guerra, intorno all'alone nebuloso del porto dorico. "Sono Invisibili perché non sappiamo la loro storia, né perché gli anconetani al di là delle reti, dopo il piano della security per la normativa internazionale, non vi possono accedere. La sollecitazione che facciamo, per il porto, é: ripensiamo alla città, perché Ancona e una città nata sul porto." Attualmente in essere, inoltre, un progetto europeo dell'Amabsciata dei Diritti sulla accoglienza che sarà presentato a breve alla commissione europea. Vi é anche un altro problema al porto, quello dello sfruttamento del lavoro dei migranti che porta a non avere anche il diritto ad un regolare permesso di soggiorno.


Non ultimo interviene anche Carlo Brunelli, architetto ed ambientalista sul tema del porto con un approccio tecnico: "Il porto di Ancona é oggi un porto fatta di due mondi divisi che non dialogano: vecchio e nuovo. Già nel 2003 i fattori di crisi erano già evidenti: crisi cantieristica, crisi della pesca. Pure il porto turistico non avuto un grande sviluppo o il sistema del trasporto merci, poiché non esiste un'impreditoria portuale, il porto petrolifero ancora tiene un po' alta la testa, ma è già entrato i crisi."

Il porto di Ancona stando a Brunelli? "Strutturalmente precario e caotico, un grande magazzino pieno di merci e di traffico senza regolamentazione". "Negli anni 80 - ci spiega Brunelli - se si vuole tornare indietro nel tempo, il piano regolatore del porto per conformarsi al traffico nascente su gomma veniva concepito attraverso lo sviluppo del porto lungo costa e non verso il mare, rifiutando la sua storia e seguendo una 'non logica', quella del 'tappabuchi'". E poi la viabilità: necessario, stando a Brunelli, pensare ad una viabilità dedicata.

E' così che dal forum sul porto emerge la figura di un grande malato e che Brunelli in conclusione ha definito "un porto piccolo che non ha vantaggi particolari. Ma fatto di caos, spazi inutilizzati, difficoltà del porto peschereccio... e non solo." Ed é così in questa sua sintesi che "dalla mole all'arco di traiano il porto dovrebbe tornare alla Città".



Stefano Crispiani

Questo è un articolo pubblicato il 22-03-2013 alle 21:50 sul giornale del 23 marzo 2013 - 1631 letture