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Vanno avanti le indagini sulle centrali biogas, si ipotizzano nuovi reati

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Proseguono le indagini sulla questione delle centrali biogas: tra le accuse si aggiunge anche quella di associazione a delinquere, per quelli che sembrano essere ora 13 indagati.

Si ipotizzano quindi i seguenti reati: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, abuso d'ufficio e reati di tipo ambientale. Pare che il giro d'affari messo in piedi da imprenditori, professionisti e funzionari pubblici e finalizzato ad accaparrarsi il mercato delle energie alternative e quindi anche i finanziamenti statali su cui esse contano, contasse circa 6mila euro al giorno.

I nomi degli indagati: Luciano Clavarese, dirigente regionale, Mauro Moretti e Sandro Cossignani, entrambi funzionari regionali, Renzo Rovitelli, funzionario della provincia di Pesaro-Urbino, Lorenzo Binci e Diego Margione, progettisti, Alessio Lazzarini, Antonio Lazzarini e Guido Leopardi, imprenditori, Alesssandra Severini, dipendente della Geiwatt srl, Sauro Scaficchia, presidente della Comunità Montana di Camerino, Luigi Gentilucci, sindaco di Pieve Torina e un imprenditore di Ancona.

Le perquisizioni e le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza e dal Corpo Forestale potrebbero far nascere altre ipotesi di reato. Un'altra cosa sulla quale si sta indagando sono gli allacci: pare che in alcuni casi, nonostante la centrale non era completa, si sia ricorso ad allacci provvisori in modo tale da poter vendere energia elettrica e trarne dei guadagni.



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Questo è un articolo pubblicato il 14-03-2013 alle 19:43 sul giornale del 15 marzo 2013 - 2518 letture