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Fusione di Ripe, Castel Colonna e Monterado: il Consiglio Regionale dice sì

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Consiglio regionale

Via libera all'unanimità dall'Assemblea legislativa delle Marche alla proposta di deliberazione che indice il referendum per la fusione dei Comuni di Monterado, Castel Colonna e Ripe, la prima in assoluto sul territorio marchigiano.

L'atto avvia un percorso di consultazione dei cittadini, dopo la proposta di legge avanzata dai tre consigli comunali e approvata dalla commissione regionale competente. I tre sindaci Gianni Diamantini di Monterado, Fausto Conigli di Ripe e Massimo Lorenzetti di Castel Colonna hanno seguito i lavori dell'Assemblea fra il pubblico presente in aula. L'atto, illustrato dai relatori Gino Traversini (Pd) e Francesco Massi (Pdl) è stato definito “un gesto che guarda al futuro”.

Il quesito referendario chiederà ad ogni singolo cittadino elettore dei tre comuni la formula “vuoi tu che sia istituito un nuovo Comune mediante la fusione dei Comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe?”. Se vincerà il “sì” nascerà un nuovo comune, il cui nome sarà da stabilire, che con una popolazione di circa 8 mila abitanti sarà il secondo di tutto l'entroterra senigalliese dopo la spiaggia di velluto. Critico (ma ha votato comunque a favore) Raffaele Bucciarelli (Pdci-Prc) che si è auguro che “questo non sia il nostro futuro. I Comuni sono la storia, l'ossatura dell'Italia. Sono le comunità a chiederci questo o la grande finanza internazionale?”. Giovanni Zinni (Pdl) ha auspicato che “non sia un spot, l'unico episodio di fusione dei Comuni nelle Marche. Molti Comuni hanno pochi abitanti e avranno sempre più difficoltà. La fusione è una carta da giocare, a patto che sia un processo condiviso che parta dal basso e che porti a un rafforzamento del bilancio”.

“Stiamo vivendo una fase di revisione ordinamentale degli enti locali, complessa e complicata - ha notato Gianluca Busliacchi (Pd) - e una crisi della finanza pubblica che dura da anni. Bisogna andare oltre strumenti tradizionali come le Unioni dei Comuni o la gestione associata dei servizi. Questo è un importante esperimento per tutta la comunità marchigiana”. L'assessore agli enti locali Antonio Canzian ha riconosciuto ai tre primi cittadini, oltre al coraggio, il merito di “avere intuito quale sarà l'orizzonte prossimo venturo”. “Più unità - ha detto Enzo Giancarli - vuol dire più autonomia, più rafforzamento dei Comuni”. In sintonia con Giancarli il presidente dell'Assemblea Vittoriano Solazzi che ha osservato come “chi non gestisce il cambiamento rischia di doverlo subire e di esserne travolto”.

Ora il prossimo passo è la data per il referendum per cui è stato ipotizzato il 19 maggio. Se prevarranno i si, la fusione dei tre comuni (che resteranno solo come municipalità) entrerà in vigore tra gennaio e febbraio del 2014. A partire da quella data decadranno i tre consigli comunali e i comuni saranno commissariati. Si tratterà di un periodo breve perchè le elezioni per eleggere il consiglio comunale e il sindaco del nuovo comune sarà comunque nella primavera 2014.



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Questo è un articolo pubblicato il 26-03-2013 alle 23:55 sul giornale del 27 marzo 2013 - 1896 letture