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comunicato stampa

Mariani: 'Ennesima sala da gioco, deslottizziamoci!'

2' di lettura
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da Marcello Mariani

Marcello Mariani

Chiunque avesse fatto sabato due passi in Corso 2 Giugno, avrà ricevuto un (anzi, più d’uno) invito per un’inaugurazione con tanto di “ricco buffet gratuito”.

Bella notizia - si penserà - in questo periodo di crisi dove molte attività chiudono e l’economia langue. Invece, per l’economia delle famiglie la novità non può essere interpretata come buona cosa. Perché, oltre al buffet, l’invito urbi et orbi prevedeva anche un benefit di “fiches per giocare gratuitamente ai tavoli”: quella che apre è, un’altra, “gaming hall”. L’ennesima sala da gioco che colonizza Senigallia; per non dire della disseminazione delle slot machine tra bar, tabaccherie e chi più ne ha ne metta.

I numeri del gioco d’azzardo di Stato (senza dire di quello illegale, meno quantificabile) sono spaventosi: 80 miliardi, nell’anno che va a finire. L’unica “industria” in crescita: il 25% in un anno. Significa che ogni italiano, dai neonati alle monache di clausura, s’è giocato 1.350 euro: tenuto conto che nella mia famiglia non gioca nessuno ….. siamo al pollo di Trilussa. Di questa enorme somma, più della metà è passata, una moneta da un euro alla volta, per le slot machine.

Andare la mattina alle sette a comprare il giornale, e vedere qualcuno che è già alla macchinetta, dà un senso di smarrimento. E viene automatico pensare a un’altra famiglia rovinata. Un’altra nonna che infila, una moneta dietro l’altra, la sua pensione nella fessura dell’ipnotico marchingegno. Un altro padre di famiglia che magari simulerà una rapina per giustificare quello stipendio lì dentro sparito. Ludopatia, si chiama la “malattia” che spinge la gente a rovinarsi. Certo, lo Stato gli dà una bella mano: la stessa mano, che ha prontamente ritirato, quando aveva promesso di intervenire almeno sulle distanze delle sale dalle scuole. Le Asl ne hanno in cura seimila: quelli che hanno chiesto aiuto.

Ma si calcola che siano almeno settecentomila, di ogni estrazione sociali, che si giocano mille euro al mese alle slot. Ma sono i più deboli, i pensionati, i disoccupati, le casalinghe e i minorenni a cadere nell’illusoria speranza di risolvere i propri guai economici con una cascata di monete. Alcuni territori si stanno ribellando a questo scempio sociale. Alcuni singoli esercenti, stanchi di vedere la gente rovinarsi, anche se proprio discapito economico hanno staccato la spina alle slot.

E l’Arci, le Acli, insomma l’associazionismo italiano, stanno confrontandosi se non sia meglio tornare alla briscola e tressette e togliere via quegli attrezzi. Bolzano e Empoli stanno guidando la battaglia dei Comuni che vogliono diventare, con enormi ostacoli normativi, slot free. Stanno per aprire, nel nostro Paese, duemila nuove “gaming hall”. Mi auguro di non ricevere, a Senigallia, un altro invito a ricchi buffet con fiches gratuite. Anzi.



Marcello Mariani

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-12-2012 alle 21:21 sul giornale del 03 dicembre 2012 - 2047 letture