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Consiglio comunale: Stabile, fusione? Gostoli: 'Estinzione giuridica del teatro Stabile'

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Benvenuti Gostoli

Illustrata la relazione conclusiva della Commissione sulle Fondazioni. Altro che fusione delle Fondazioni. Il presidente di Commissione Gostoli chiede, con tanto di atto approvato all'unanimità dalla Commissione d'indagine sulle Fondazioni, "l'estinzione giuridica del teatro Stabile". Le responsabilità? Stando alla Commissione. Delle amministrazioni Gramillano, Sturani e Galeazzi. Ora si chiede l'intervento della Regione.

Ore 10.30 si convoca, come promesso, la conferenza dei Capigruppo per approfondire la relazione conclusiva della commissione d'Inchiesta sulle Fondazioni. Il presidente di Commissione Stefano Benvenuti Gostoli inizia la lettura del documento per poi aprire al dibattito. La commissione ha impostato la suddivissione della gestione Teatro Stabile a seconda delle amministrazioni che si sono susseguite: da Gramillano fino alle precedenti con una analisi gestionale e patrimoniale. Né si manca di ricordare, in apertura del Consiglio comunale, i recenti rilievi di gravi irregolarità da parte della Corte dei Conti, così come i rilievi ulteriori dei Revisori.

"Il bilancio consuntivo 2010 non é mai stato approvato - ha esordito il presidente della Commissione di indagine sullo Stabile Gostoli - e per quanto concerne il bilancio 2012 la stessa approvazione é censurabile. Perché non é consentito ai soci di ripianare tout court i bilanci della Fondazione. Ciò ha portato ad una situazione della Fondazione peggiorata perdite per oltre un milione mitigate da versamenti straordinari dei soci. Non c'é il principio di sana gestione."

"Per quanto concerne la fusione - ha affermato Gostoli - Gramillano ha avviato le procedute senza preventiva approvazione. Nè la Regione Marche ha avviato la vigilanza dovuta."

Anche la precedente gestione (2009 e 2006) dell'amministrazione Sturani, stando alla relazione, ha chiuso in perdita. Già nel 2006 la Fondazione dello Stabile presentava una certa difficoltà: neache i soldi per pagare gli attori. Così il mutuo é stato accesso per finanziare i debiti pregressi e non gli investimenti.

Si va avanti fino alla gestione 2005-2002 con a sindaco Renato Galeazzi. Anche in questa amministrazione ci sarebbero state perdite consistenti, dove ai costi non equivalevano agli incassi nelle produzioni teatrali svolte. Spesso questi debiti, inoltre, venivano rimandati alle gestioni successive. Ma nonostante alcune sospensioni altre produzioni sono andate avanti. Dunque si potrebbe attribuire parte di responsabiltà anche alla amministrazione del 2005. Emessi, in questo periodo, anche assegni a cifra tonda per diverse decine di migliaglia di euro, assegni a favore della 'Cassa' per la società stessa. "Rileviamo - ha sottolineato Gostoli - che non c'é stato controllo sul personale sulla facoltà di prelevamento. Ed appare evidente la responsabilità dei soci fondatori dell'epoca."

E' così che si veniva ad istituire da parte del Cda della Fondazione un mutuo di 3 miliardi e mezzo. La Giunta dell'epoca espresse parere favorevole per la concessione fideiussoria a nome del Comune di Ancona. Nella gestione Galeazzi, stando al documento, si dà atto del mutuo per la fondazione. Gostoli: "Gravi responsabiltà dei sindaci (Gramillano, Sturani e Galeazzi ndr) e non solo, ma anche della Giunta comunale ed dei Dirigenti comunali." Questo per aver approvato una fideiussione che anche all'epoca era per legge una prerogativa del Consiglio comunale.

La commissione d'indagine vuole che vengano riconosciute non solo l'origine della perdite e che si consideri l'opportunità di sciogliere il CdA a favore di un commissario. Ma soprattutto si chiede l'estinzione giuridica della fondazione.


La Regione inoltre, stando alle conclusioni della Commissione di indagine, in qualità di organo di vigilanza, dovrà intervenire nei confronti delle amministrazioni responsabili: Sindaci, Giunta, Dirigenti Comunali.

"Mi rendo conto che c'é molta carne al fuoco - ha concluso il presidente della Commissione d'Indagine Gostoli - sul contenuto della relazione, ma mi auguro che ci siano delle conseguenze." Oltre all'individuazione chiara delle responsabilità, dunque, si proceda, secondo l'atto, all'estinzione giuridica del teatro Stabile.

A riguardo interviene anche l'ex sindaco Galeazzi, ora consigliere in Consiglio comunale, che sui lavori della Commissione d'Indagine dice: "La commissione d'indagine l'avrei chiamata 'conoscitiva'. Siamo in sede politica, in sede di Consiglio comunale...Non c'é stato nessun mal'affare. C'é solo una città che non ha più un teatro da diversi anni."

Zinni (Pdl): "E' evidente che la fusione delle Fondazioni significherebbe uno shock anafilattico. Il rischio di prendere lo stabile e scaraventarlo dentro le Muse é quello di chiudere i teatri di alto valore di Ancona. I nodi sono venuti al pettine: Gramillano ha la sua parte di colpa di competenza, così come la maggioranza. Atto di coraggio politico: iniziare la liquidazione dello Stabile."

Anche il sindaco Gramillano dice la sua a riguardo: "Ringrazio la Commissione - ha dichiarato in conclusione il Sindaco - tutti vogliamo che le cose siano chiarite e non c'é nessuna volontà di nascondere alcun documento. Il teatro ha dato una svolta alla cultura notevole per la città. E' vero che Stabile e Muse sono in difficoltà, ma non credo che la cultura ad Ancona debba essere rilanciata."



Benvenuti Gostoli

Questo è un articolo pubblicato il 13-11-2012 alle 10:13 sul giornale del 14 novembre 2012 - 986 letture