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Indesit: a Fabriano in 1.500 sfilano per salvare lo stabilimento di None

2' di lettura 15/06/2012 - I lavoratori, in sciopero per otto ore, sono giunti in città dagli stabilimenti che il Gruppo Indesit ha in tutta Italia. Presenti il sindaco Giancarlo Sagramola, il Vescovo di Fabriano, Monsignor Vecerrica, il vice sindaco di None, Stefano Rizzo, e l’assessore del Comune di Airasca (To), Donato Frisoli.

Il corteo dei manifestanti si è formato in Piazza del Comune, ha sfilato per il centro storico ed è arrivato fin sotto gli uffici della sede della Indesit Company. Qui i rappresentanti delle R.S.U. hanno tenuto un comizio che si è aperto con la frase che ha fatto da slogan all'intera manifestazione "Delocalizzazione Indesit? No, grazie!". E proprio contro la decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento di None (To) e spostare l'intera produzione nello stabilimento gemello della Polonia è stata organizzata, da Fiom-Fim e Uilm, la manifestazione alla quale hanno preso parte i lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo Indesit insieme a delegazioni di partiti e sindacati e rappresentanze della Thermowatt di Arcevia e della Ariston Thermo Group di Genga.

Intervenuto al comizio Alessandro Pagano, rappresentante Fiom nazionale: " Le differenze con l'estero non sono colmabili ed è vero che non riusciamo ad essere competitivi con gli stabilimenti gemelli all'estero. Però se si segue questa logica tutti gli stabilimenti sono a rischio, così come tutta l'industria italiana. Noi chiediamo che si agisca secondo un'altra logica e un diverso principio ovvero salvaguardare e difendere i posti di lavoro altrimenti non si può parlare di sviluppo; chiediamo al Governo di difendere gli stabilimenti italiani". Daccordo anche tutti gli altri rappresentanti delle R.S.U. su questo che è il nodo centrale della questione.

Piero Infusino, rappresentante R.S.U. di None: " Ci vogliono lasciare a casa per 20 euro al pezzo risparmiati, questo è inaccettabile. Come sindacati abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare e ci siamo rivolti a tutte le istituzioni che ci potevano aiutare". Ora l'attesa è per l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico fissato per il 19 giugno. Quello che i lavoratori chiedono è il rispetto da parte dell'azienda del Piano Italia che è stato "un accordo sofferto ma dignitoso" afferma Antonietta Cerullo, rappresentante R.S.U. del sud, che lancia una proposta "Sediamoci attorno ad un tavolo e ripristiniamo una trattativa che non preveda la chiusura degli stabilimenti e la delocalizzazione all'estero".








Questo è un articolo pubblicato il 15-06-2012 alle 17:16 sul giornale del 16 giugno 2012 - 1657 letture

In questo articolo si parla di attualità, fabriano, vivere fabriano, Raffaela Cesaretti

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