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comunicato stampa

Chiaravalle: incidente stradale vicino Roma, perde la vita Alfio Mancinelli

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da Gianluca Fenucci


Il destino era in agguato ad un incrocio di stradine ad Anguillara, una cittadina un po’ anonima sul lago di Bracciano in provincia di Roma.


Alfio Mancinelli, chiaravallese di 79 anni conosciutissimo in città ma anche a Jesi ed in tutta la zona, in quel crocicchio di strade ha incontrato il suo destino, amaro e beffardo e, forse, non ha avuto neppure il tempo di pensarci. In un attimo quel furgoncino guidato da un rumeno che aveva a bordo altri tre connazionali, non ha rispettato uno stop, è piombato addosso all’auto e in un attimo per Alfio si è spenta la luce. Quell’uomo pieno di vita e sempre colorato nelle espressioni come nel modo di vestire non deve neppure essersene reso conto e l’impatto è stato inevitabile.

Ogni tanto Alfio prendeva il treno con la moglie Fiorisa e raggiungeva Anguillara dove viveva la figlia Cristina con gli adorati nipoti. Nei giorni di vigilia della partenza per il Lazio, Mancinelli era sempre felice perché quei giorni profumavano di vacanza e gli consentivano di trascorrere del tempo con la figlia e i nipoti. E’ stato così anche questa volta. “Era felice di raggiungere i familiari – dicono Ernesto Duca, Vittorio Lombardi, Giuliano Santinelli e gli amici che condividevano con Alfio gli interminabili pomeriggi al Piccadilly – come sempre, come ogni volta che si apprestava a partire”.

Non poteva sapere che per lui questo sarebbe stato l’ultimo viaggio. Era uscito il mattino di mercoledi con la macchina della figlia per espletare alcune commissioni e stava facendo ritorno a casa. Aveva già avvertito la moglie che aveva intenzione di accompagnare i nipoti al vicino lago di Bracciano. Dopo mezz’ora però in Fiorisa era cresciuta l’ansia perché Alfio non si vedeva ed allora aveva telefonato al suo cellulare.

Un groppo le ha stretto la gola quando invece del marito le ha risposto un ispettore di polizia che le ha detto che Alfio era stato vittima di un incidente. Lo hanno soccorso subito ed un ambulanza lo ha trasportato al Policlinico Gemelli di Roma ma le sue condizioni erano disperate: frattura di una vertebra con irrimediabile compromissione del midollo e morte cerebrale. Il cuore del settantanovenne che dimostrava sessant’anni ha smesso di battere ieri mattina ed a Chiaravalle e nella Vallesina sono in tanti a piangerlo.

Era stato dipendente della Fiat Trattori e poi, una volta in pensione, era stato vicino ad Alfio Bassotti ed aveva anche gestito un’edicola a Chiaravalle. Era un vero appassionato e tifoso di calcio, del Milan e della Jesina soprattutto ma anche la Biagio Nazzaro era nel suo cuore. I pomeriggi della domenica li trascorreva così: sulla tribuna del Carotti o del comunale di Chiaravalle a tifare e a malsopportare gli sfottò dei suoi inseparabili amici che lo prendevano in giro per gli ultimi flop del suo adorato Milan.

Era nato a Castelbellino, aveva frequentato il liceo classico a Jesi ed aveva trascorso la vita in Vallesina, accanto alla moglie, ai figli Fabrizio e Cristina. Il destino è stato beffardo anche nell’epilogo e gli ha fatto incontrare la morte su un crocicchio anonimo di una terra lontana. La famiglia di Alfio Mancinelli ha deciso di dare il consenso alla donazione degli organi e per le procedure del caso il funerale del chiaravallese slitterà di qualche giorno, probabilmente venerdi o sabato prossimi e la cerimonia si svolgerà a Chiaravalle, dove viveva in via Donizetti e dove aveva tutti i suoi amici più cari ed i suoi affetti. Alfio aveva 79 anni ma ne dimostrava almeno dieci in meno. Non amava parlare della sua età: era un vezzo che aveva come quello di vestire maglie e pantaloni sgargianti e colorati.

La sua verve, il suo carattere solare e gioviale coloravano i pomeriggi al Piccadilly e l’esistenza dei suoi familiari. Tutti saranno più soli ma nessuno dimenticherà Alfio Mancinelli.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-07-2014 alle 12:50 sul giornale del 16 luglio 2014 - 4014 letture