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Gestione integrata dei rifiuti, convegno di Cgil, Cisl e Uil 'Il futuro nel sistema provinciale'

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di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it


Cgil, Cis e Uil hanno organizzato un convegno presso la Fondazione Colocci a Jesi, martedì 1 luglio, dal titolo ‘Gestione integrata dei servizi di igiene ambientale uguale risosa per il territorio’.


Il convegno prende le mosse dalla prossima scadenza del sistema provinciale di gestione dei rifiuti, quando l’ATA sarà chiamata a decidere l’assetto futuro della gestione del ciclo integrato dei rifiuti che coinvolge i comuni della provincia di Ancona.

Presenti molti dei sindaci della Vallesina, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, l'assessore all'ambiente del comune di Jesi Cinzia Napolitano, il vice sindaco di Maiolati Carbini, amministratori delle aziende del territorio. Assenti il sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche Mangialardi, e il sindaco di Fabriano Sagramola.

Ha aperto il dibattito Andreolini della CISL: "Il sindacato ha proposto alcuni progetti per la gestione dei rifiuti. L’idea è centrata nella gestione unitaria che può avere ripercussioni forti anche sui costi che i cittadini dovranno sostenere. Crediamo che i rifiuti debbano essere intesi anche come risorsa importante. Sosteniamo questi concetti da diverso tempo ma questa è la prima occasione in cui riusciamo a coinvolgere tanti attori del sistema rifiuti, da qui l’auspicio che possa nascere quello che il sindacato propone. Viviamo giorni decisivi per il complesso sistema di interessi sociali, economici ed ambientali. La scelta che l'ATA deve fare per legge può dare una sterzata storica alla gestione dei rifiuti, tematica che il sindacato ha particolarmente a cuore. Perché ha risvolti di natura ambientale, tariffaria (la Tari è alle porte) e occupazionale. Per noi questo ultimo aspetto è la priorità".

"C’è un elevato tasso di frammentazione della gestione dei rifiuti nella nostra provincia, - proegue Andreolini - una frammentazione che si riflette inevitabilmente sulla erogazione del servizio. La modalità di raccolta, tanto frammentaria, ne è l’esempio lampante. Si va verso una quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica sempre minore, perciò occorre razionalizzare il ciclo dei rifiuti intesi come risorsa. Dall’interno della casa, alla raccolta, al suo riutilizzo. Occorre realizzare una programmazione in questo senso, con un modello minimo di aggregazione su base provinciale, anche se potrebbe non essere sufficiente".

Andreolini propone una soluzione, che il sindacato sta portando all'attenzione dei soggetti coivolti nella gestione dei rifiuti: "Ci auguriamo che si vada verso aziende con un ambito più integrato possibile che forniscano anche altri servizi, una “multi utility”, dalla unificazione di Ata e Multiservizi. Come potrebbe un territorio come il nostro governare con mezzi adeguati e utilizzare al meglio anche le risorse umane necessarie? Come potrebbe farlo senza una sincronia e senza eliminare la frammentazione attuale? Occorre un soggetto pubblico che si avvalga di un soggetto pubblico, che sia anche controllore della gestione. Dobbiamo superare le reciproche diffidenze anche attraverso un confronto continuo. Contrariamente andremo verso una retrocessione dei servizi, un peggioramento della qualità del lavoro stesso, e nel migliore dei casi, saremo una preziosa risorsa per altri. Guardando all’esempio di Macerata si può svolgere appieno questo percorso”.

Cinzia Napolitano, assessore all’ambiente del comune di Jesi: “I rifiuti vengono da ognuno di noi, ecco perché stiamo lavorando per portare i cittadini ad un comportamento responsabile, per arrivare ad una produzione zero. Stiamo lavorando affinché questo prospettati non sia un organismo inutile, perché ne abbiamo visti tanti, e ci stiamo mettendo le nostre energie affinché si realizzi qualcosa di concreto che dia risultati. Per raggiungere un risultato, nell’ATA dobbiamo tutti ragionare non in termini egoistici del solito campanile, dobbiamo uscire e pensare che facciamo parte di qualcosa di più ampio. L’impegno del comune di Jesi è questo: a livello comunale, lo facciamo per far capire ai cittadini che è un problema di tutti uscendo dal livello personale, allo stesso modo ci muoviamo anche all’interno dell'ATA. Abbiamo sostenuto assemblee lunghissime per capire come gestire gli impianti: dovranno essere collocati in luoghi adeguati secondo le esigenze di tutto il territorio. I comuni più virtuosi dovranno mettere a disposizione la loro buona pratica di gestione all’interno dell’ATA, in modo da aiutare gli altri".
L'assessore della giunta Bacci fornisce un esempio concreto: "All'interno del nostro consiglio comunale è stato proposto, attraverso un atto di indirizzo, che la tariffa venisse pagata sulla base della quota di differenziata che si raggiunge. Per noi è stato uno spunto di riflessione, ma l’abbiamo respinto per cercare di creare qualcosa di unitario, anche nel criterio di individuazione della tariffa, senza creare particolarismi. Il comune di Jesi ha già fatto un passo verso questo percorso in consiglio comunale e lo farà anche all’interno dell’Ata”.

Presente ed intervenuta anche Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona: “Non ricordo prima di ora una iniziativa di questo tipo, perché quando si tratta di tradurre in progetti concreti quelle frasi stucchevoli sui rifiuti, ho visto molta sfuggevolezza. Inoltre noto delle assenze importanti a questo convegno. Il sindacato, finalmente, esce dalle enunciazioni ed entra sul progetto concreto. È una proposta, opinabile come tutte le ipotesi, ma concreta. Il comune di Ancona è d’accordo sulla realizzazione a breve - mesi e non anni - dell’affidamento in house, del ciclo integrato dei rifiuti per tutto l’ambito dell’Ata, ad una azienda totalmente pubblica e locale che si occupi dell’intero ciclo. Non si può non pensare a Multiservizi, sembra di una ovvietà disarmante e non capisco perché non ci siamo arrivati tanti anni fa. Ora andiamo avanti rapidamente, e dobbiamo fare qualcosa di realizzabile, subito e bene".

"Il costo del servizio - prosegue il sindaco di Ancona - viene scaricato sui cittadini perciò l’azienda deve avere i numeri, deve funzionare meglio del privato. La partita Ata, come sostenuto anche dalla Napolitano, ha dell’inverosimile..ci carichiamo dei costi senza avere benefici come è accaduto negli ultimi dieci anni. Le amministrazioni devono superare i campanilismi, affrontando i problemi insieme, perciò ora occorre stringere con l’Ata perché abbiamo già perso un anno solo per pensare alla riconversione dell’impianto di Corinaldo. Servono in questo senso alcuni passi importanti: maturare una consapevolezza diffusa intesa come uno scatto da parte degli amministratori locali; dotare l’Ata di un struttura idonea, (è attualmente aperto il bando per il nuovo direttore, ndr). Il comune di Ancona ha messo nel proprio programma di governo questo importante passo, ora dobbiamo attuarlo seriamente, perché si vada verso un'azienda locale, pubblica, funzionante ossia faccia i numeri, con un piano industriale serio, per capire come e a che condizioni possa essere affidato il servizio a MultiServizi. Occorre una analisi seria del piano industriale, con certe condizioni ben precise, entro novembre di quest’anno e i comuni dovranno dire se ci stanno o no…ci sono assenze particolari stamattina, ma occorre avere l’onestà intellettuale di dire queste cose. I primi sei mesi del 2015 serviranno per attuare queste scelte, ognuno dovrà fare il suo. Abbiamo nominato con un mandato preciso in Anconambiente un nuovo gruppo dirigente per lavorare a questo progetto”.

E' stata poi la volta del Presidente di Multiservizi, Avenali: “Ci siamo anticipati perché non ci occupiamo di rifiuti, ed il convegno con quello che è stato detto, sulla importanza di riuscire a gestire dei servizi di qualità ma comunque a costi competitivi e di perseguire l’obiettivo di avere aziende a totale capitale pubblico, per tutto: acqua, gas, anche l’ambiente. Però la condizione è che l’azienda produca risultati e non abbia perdite. L’esperienza mi fa dire che la multi utility sia indispensabile, sull’onda delle scelte fatte 10 anni fa, quando Multiservizi è nata, il gestione di servizio idrico integrato ci ha fatto comprendere che fare sinergie ed economie di scala da risultati". Il presidente ricorda l’investimento di 207 milioni di euro fatto da Multiservizi per i servizi integrati, tradotto in infrastrutture e quindi posti di lavoro: "è stato un passo importante e non ci sono altri esempi in zona di questo tipo. I servizi sono centralizzati, nel 2010 avevo lanciato l’idea di mettere insieme quei servizi pubblici locali di rilevanza economica, acqua gas e rifiuti che sono molto importanti, per fare un ottimo servizio per i cittadini e a costi sostenibili, con a capo un'azienda locale. Non dimentichiamo che dove hanno vinto le multinazionali, i dividendi se ne sono andati altrove, invece abbiamo bisogno che le risorse vengano reinvestite nel nostro territorio". Avenali rinnova la disponibilità di Mutliservizi ad ampliare i servizi ai rifiuti: "noi siamo disponibili a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo già prefissati da tempo. Potremmo anche guardare oltre la provincia, con il valore aggiunto che meritiamo, perché abbiamo le condizioni. Noi siamo pronti. Ma, a due condizioni: un documento di indirizzo chiaro da parte dei soci, provinciale, con un obiettivo chiaro; anche la linea dell’Ata deve essere chiara. Questa operazione non dovrà indebolire ciò che oggi è Multiservizi”.

E' la volta dei soggetti ad oggi gestori del servizio; interviene il presidente di AnconaAmbiente, Gitto: “Partirei da ciò che ha detto Avenali, ossia dal fatto che se Multiservizi si carica di questo servizio, non deve costituire una zavorra. Dobbiamo rimettere le aziende in condizioni di equilibrio economico, dobbiamo lavorare molto attentamente sui costi diretti, soprattutto sulle maestranze. Ci aspettiamo la massima collaborazione, perché occorre risolvere certi problemi tutti insieme. Ripristinare l’economicità delle nostre aziende e garantire una produttività elevata sono passi imprescindibli. Dobbiamo rendere un buon servizio, e dobbiamo ragionare anche sui numeri per ottenere risultati, affinché i servizi non costituiscano un costo per la collettività. Ritengo che Multiservizi abbia i requisiti per la gestione integrata dei rifiuti. Le nostre aziende pubbliche devono essere gestite bene, con un intervento attivo da parte soprattutto delle forze sociali”. Dello stesso avviso Salvatore Pisconti, presidente di JesiServizi: Siamo assolutamente interessati a questo tipo di soluzione e di percorso. La nostra società dovrà essere attenta e vigile affinché sia un’operazione che porti vantaggi e non venga presa come una cosa da fare a tutti i costi”.

E' stata poi la volta del vice sindaco di Maiolati Spontini Carbini: “Manca chi gestisce il bandolo della matassa, anch’io avevo già posto l'attenzione sulla scadenza di cui alla legge del 2013. L’Ata siamo noi, l’Ata deve fare, ma è una domanda rimasta senza risposta. Io sono pienamente d’accordo, ma chiedo il piano B, perché siamo già nel piano B. Riusciremo a fare questo passo nei tempi di proroga concessi dalla legge? Non credo, ecco perché siamo già nel piano B. Un’ultima considerazione riguarda il coordinamento dei sindaci, che non funziona: abbiamo sbagliato, preso decisioni e fatto molto a Maiolati e Corinaldo, territori rimasti soli a gestire un problema che sembrava solo di quei comuni. Manca una direzione dell’Ata. Inoltre è fortemente strategico che ci sia un piano e che si parta con il piede giusto anche nell’informazione ai cittadini perché sono loro che pagano. Sollecitiamo affinchè ci vengano date certe garanzie, perché altrimenti tra una settimana dovremmo subire una stangata”.





Questo è un articolo pubblicato il 01-07-2014 alle 11:53 sul giornale del 02 luglio 2014 - 1804 letture