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comunicato stampa

Trecastelli ai cittadini: "Una fondazione per il Museo Nori de' Nobili? Solo nuove poltrone"

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da Lista civica 'Trecastelli ai cittadini'


Elena Morbidelli

Ora, che a una corretta pratica democratica sia consentita e perdonata la torbidità invece della trasparenza, la dissimulazione e la segretezza al posto della visibilità è un pessimo segnale dello stato di salute della democrazia, che dovrebbe essere sempre limpida e trasparente.”

Potrebbe sembrare eccessivo scomodare una grande donna del Novecento come Hannah Arendt per una questione che sembrerebbe secondaria, come la gestione di un museo di un paese dell’entroterra senigalliese. Ma l’Italia è fatta di bellezze grandi e piccole, ma queste ultime potrebbero essere anch’esse grandi se adeguatamente valorizzate. Il Villino Romualdo, costato 1.200.000 Euro in termini di ristrutturazione, un gioiello che potrebbe essere un volano per il turismo e per l’economia locale, una struttura che potrebbe essere luogo pubblico, partecipato, la vera casa della cultura dei cittadini del comune di Trecastelli è invece gestito come se fosse una cosa per pochi, senza la dovuta trasparenza.

L’aspetto probabilmente più grave è il seguente: c’è in cantiere da parte dell’ex sindaco di Ripe, attuale candidato sindaco, la costituzione di una fondazione per gestire il museo. È stata definita “una ipotesi sulla quale stiamo ragionando”. Un errore nel merito, perché non è detto che la fondazione sia la soluzione migliore, ma un errore soprattutto nel metodo, perché questa intenzione non è stata scritta nel programma elettorale, è stata tenuta nascosta agli elettori, i quali invece hanno pieno diritto di sapere come verranno impiegate le risorse pubbliche.

La fondazione è per definizione una istituzione che si basa su un capitale iniziale, non è a costo zero. Perché questa intenzione non è stata inserita nel programma elettorale? Perché non viene rivelato chiaramente ai cittadini come verranno spese le risorse? Probabilmente avranno ragionato anche sul nome del presidente di tale fondazione. Uno dei punti di forza sbandierati durante la fusione era la riduzione delle “poltrone” di sindaco, che da tre passavano ad una, con il conseguente risparmio. Ma che senso ha se poi si creano nuove istituzioni con nuove poltrone, nuovi posti che forse saranno ricoperti da qualcuno che faceva parte della vecchia amministrazione?

Ma non è tutto, ci sono altri aspetti non meno gravi per chi ha a cuore la democrazia. E’ difficile sfuggire ad una sensazione di mancanza di trasparenza nella gestione del Museo Nori de’ Nobili e nella gestione del Villino in generale. Richieste di informazioni mandate in comune hanno avuto risposte tecnicamente ineccepibili, ma sfuggenti per un normale cittadino, incomprensibili sulla base della normale logica, ad esempio l’ufficio turistico, costantemente finanziato con denaro pubblico, non ha un responsabile e il direttore del Museo è stato nominato dieci anni prima che aprisse il Museo.

Proprio perché ritengo che i soldi per la cultura siano ben spesi, siano il migliore investimento che possiamo fare per soprattutto noi italiani, proprio per questo, insieme a molti cittadini, mi chiedo: quanto costa la gestione del Villino Romualdo? Quanto costa la gestione del Museo? Ovviamente non è in discussione il ruolo della Pro Loco di Ripe: il cui presidente, il direttivo e i soci da anni lavorano in modo eccellente a favore del nostro territorio. Stupisce invece la superficialità, la mancanza di strategia dell’amministrazione uscente su un patrimonio culturale così importante.

Elena Morbidelli



Elena Morbidelli

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2014 alle 12:05 sul giornale del 20 maggio 2014 - 2501 letture