Taiwan: 30.000 studenti occupano il parlamento contro gli accordi commerciali con la Cina

Le isole di Taiwan, la Repubblica di Cina, è divisa dalla Cina (Repubblica Popolare Cinese) dall'avvento del regime comunista di Mao. Il parlamento di Taipei sta per ratificare un accordo commerciale con la Cina contro il quale si è scatenata la protesta degli studenti.

L'accordo commerciale permetterebbe alle aziende del settore dei servizi, dalle assicurazioni e ai parrucchieri, di aprire filiali o negozi nel territorio dell'altro. La Cina consentirebbe alle aziende taiwanesi di effettuare acquisti online e offrire cure mediche, trasporti, turismo e altri servizi sul suo territorio, mentre Taiwan permetterebbe alle Cina di avere aziende nel settore dell'editoria, teatri, obitori e cure mediche sull'isola. Secondo gli oppositori l'accordo costerebbe a Taiwan decine di migliaia di posti di lavoro perchè le piccole attività sull'isola non potrebbero competere con l'intento delle aziende cinesi, ricche di contanti e per la maggior parte a conduzione statale, di investire a Taiwan.

Contro questo accordo gli studenti hanno occupato il parlamento. Sono 300 all'interno e oltre 30.000 a manifestare all'esterno. Altre migiaia di persone stanno occupando il palazzo del Governo.

La polizia è schierata in assetto anti sommossa. Domenica notte la polizia militare si è affiancata a qualla civile nell'assedio del parlamento. Oltre 60 studenti sono stati malmenati ed arrestati, fatti documentati dalle foto pubblicate.

Oltre all'aspetto economico la popolazione taiwanese, che secondo i sondaggi è favorevole agli studenti per il 70%, teme che il colosso cinese fagociti Taiwan e li privi della libertà e della democrazia che gli altri cinesi non hanno.

Per le foto si ringraziano Mirko Silvestrini, Chen Hsuan Ming e gli studenti di Taipei.
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