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Se.Ba. servizi bancari, i dipendenti in agitazione: 'Fine annunciata'

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dai dipendenti della Se.Ba. Servizi bancari


Sono passati solo 2 anni da quando la ex proprietà della Se.Ba. (Banca Marche, Carilo, Carifac oggi Veneto Banca, Carifermo) ha deciso di svendere la Se.Ba. al gruppo pesarese K.G.S. Quella che allora era la nostra paura oggi è purtroppo una realtà: la Se.Ba sta chiudendo.

Al momento della vendita le Banche venditrici hanno concluso un accordo con la proprietà acquirente e con le OO.SS in cui si impegnavano ad adeguare le tariffe dei servizi alle rivalutazioni ISTAT e ad integrare i contratti di servizio al fine di mantenere un budget aziendale che ne garantisse la piena occupazione.

Nella stessa occasione l'Amministratore delegato ha individuato 9 persone che ad oggi lavorano serenamente con contratto a tempo indeterminato in Banca delle Marche (5), in Veneto Banca (3) e in Carifermo (1). Cosa è successo dal giorno 11 maggio ad oggi?
Dal 2012 Carifac ha dismesso tutti i servizi con Se.Ba. pagando una penale ridicola a fronte di un mancato introito che garantiva lavoro. Ad oggi circa il 95% del fatturato di Se.Ba. è dato da Banca Marche.

Premesso che l'allora, ex Vice Direttore Generale di Banca Marche, incaricato da Banca Marche, e al momento della vendita Amministratore delegato della Se.Ba., già prima di vendere l’azienda aveva pensato di fare per così dire “per casa”, riducendo in favore di tutti i soci il costo dei servizi del 40% nel 2010, del 7% nel 2011 e 7% nel 2012 (postvendita), da allora, ogni anno fino ad oggi la Banca Marche ha richiesto ulteriori sconti al prezzo dei servizi minacciando la rescissione dei contratti.

Questa situazione ha pesantemente messo a rischio la liquidità dell’azienda. Dulcis in fundo la Banca delle Marche, C.R. Loreto e C.R. Fermo, hanno deciso, in questi giorni, di rescindere importanti contratti sferrando il colpo mortale ai lavoratori della Se.Ba.. Morale: la vendita della Se.Ba. decisa nel 2011 era finalizzata alla chiusura della società in quanto non c'era la volontà da parte delle Banche venditrici di mantenere in vita la Se.Ba. nonostante gli accordi firmati con la scoietà acquirente.
Nel 2011 chiudere la Se.Ba. come azienda di proprietà delle banche avrebbe intaccato l'immagine così fortemente pubblicizzata di 'Banche vicine al terriotrio e alle famiglie'. Gli amministratori individuati dagli istituti di credito sopra citato, non hanno fatto altro che utilizzare l'azienda come solo ed esclusivo centro di potere. Anzichè fare un progetto industriale serio e credibile che desse occupazione nel tempo. Venuto meno il loro scopo, il disimpegno delle banche stesse, si è manifestato molto rapidamente, nel giro di poco tempo. La situazione in cui versa Banca Marche non giustifica in alucn modo il venir meno dello scopo sociale che un istituto di credito deve avere.

Chiediamo inoltre il fattivo rientro delle fondazioni bancarie degli istituti coinvolti per trovare una soluzione a questa triste vicenda. Le 26 famiglie, sull'orlo del licenziamento, gridano forte le responsabilità delle banche coinvolte e le richiamano fortemente alle responsabilità dalle quali hanno cercato di fuggire.



Questo è un articolo pubblicato il 29-03-2014 alle 08:33 sul giornale del 30 marzo 2014 - 3344 letture