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Dossier Palas: Marinelli e Brini, 'chi ha fatto i veri affari in questa storia?'

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erminio marinelli

Erminio Marinelli e Ottavio Brini anticipano l'uscita dell'ultima parte del dossier sul Palas. 'Precisiamo che questo non è un comunicato contro il palazzetto né contro l'arrivo della Lube. È giusto specificarlo'.

'Per l'acustica abbiamo tre domande che demoliscono le fandonie di Corvatta e Silenzi: la consulenza sventolata venerdì in conferenza stampa è protocollata in Comune (per gli enti pubblici contano i protocolli non le mail a cui si possono cambiare le date)? L'azienda dei Teatri, a cui il comune dovrebbe far riferimento per gli spettacoli, è stata interpellata sulla questione? Esiste un carteggio protocollato su questo tema fra Comune e Azienda?

Se Silenzi e Corvatta dovessero rispondere a queste domande, il giorno dopo dovrebbero anche dimettersi. Invitiamo i giornalisti a cercare a protocollo se esiste tale corrispondenza. E veniamo ai conti di cui i due si vantano. Ecco tutta la verità sui costi del nuovo palazzetto.

Grazie a Claudio Morresi, ex assessore al Bilancio, abbiamo cercato di ricostruire nel dettaglio (e di semplificare per i cittadini) i complicati meccanismi che si celano dietro la convenzione per la costruzione del palazzetto fra deroghe, rimborsi, garanzie personali e sopratutto un mini centro commerciale che viene praticamente “regalato” al gestore della struttura.

La costruzione del palas è basata sui 2milioni di euro di avanzo di amministrazione del Centrodestra (che ieri non sono stati menzionati), novecentomila euro di oneri che Civitapark doveva al Comune, l'affidamento senza gara della gestione del palas allo stesso costruttore (con un contributo trentennale di 30mila euro/anno, anche questi dimenticati) e una speculazione edilizia di quasi mille metri quadrati di cui nessuno parla e che Silenzi ieri ha minimizzato come fosse una cessione di un frustolo di terreno.

Con questi costi per la collettività il palazzetto lo potevano fare anche sul mare. Veniamo ai quasi mille metri di terreno. Cosa sono? C'è un corridoio fra fiera e palazzetto che il Comune avrebbe coperto a proprie spese. A un certo punto di questa lunga storia, quando Corvatta e Silenzi avevano raschiato il fondo del barile mancavano ancora 350mila euro da dare al costruttore. Dove li prendiamo - si dissero-? Ma certo! Diamo al costruttore il “diritto di superficie di 99 anni sull’area commerciale sita tra il centro fiere e il realizzando Palazzetto dello Sport, della superficie di mq. 891 complessivi”. Il famoso corridoio... Secondo chi legge, novecentomila metri quadrati in quella zona, all'uscita dell'autostrada, valgono appena 350mila euro?

La costruzione degli stessi spazi era stata calcolata dallo stesso Comune (nel caso in cui Palazzo Sforza avesse deciso di tenerla per sé) in 403mila euro: totale dei costi quindi 750.000 €.
Quanto frutterà questa cessione a Civitapark?

La convenzione prevede che il gestore possa cedere quegli spazi a terzi nel caso siano “funzionalmente collegati alla struttura sportiva adiacente”. Per capirci: un megastore di articoli sportivi è da ritenersi “funzionalmente collegato” come prescritto dalla delibera?

Calcolando solo i primi trent'anni dei novanta complessivi, con un affitto di 8€ al mq, Civitapark si porta a casa una plusvalenza di 2 milioni di euro. Soldi che il Comune ha preferito cedere. Senza fare troppi calcoli, possiamo dire che il palazzetto costerà ai civitanovesi molto oltre il previsto e altre sorprese sono purtroppo all'orizzonte.

Di materiale ce n'è troppo e presto dovremo tornare sulla questione palas. Intanto domandiamoci: chi ha fatto i veri affari in questa storia?'.



erminio marinelli

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-10-2014 alle 13:27 sul giornale del 06 ottobre 2014 - 1185 letture